Perché siamo molto  più soggette alla depressione degli uomini
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La depressione è una malattia cronica ad alta prevalenza costituisce una componente importante del carico di malattia. Quando si considerano i decessi legati alla depressione dovuti a suicidio e ictus, va detto che la depressione è la terza causa di malattia a livello mondiale. La depressione sta crescendo in percentuale nella totalità delle malattia globali in Italia e nel mondo; si prevede che sarà la principale malattia entro il 2030, ne è già la causa principale nelle donne in tutto il mondo. Tra il 1990 e il 2010 in Italia, il disturbo depressivo ha mostrato un aumento del 75% , il secondo maggiore aumento di prevalenza dopo il morbo di Alzheimer; in confronto, l’aumento negli Stati Uniti è stato del 43% Le differenze nei fattori socioeconomici che possono determinarla variano per situazioni l’abuso, l’istruzione e il reddito, possono influenzare il tasso di depressione nelle donne.

La prevalenza della depressione è più alta nelle donne che negli uomini; 7% contro 6 % nel 2010 e la sua prevalenza annuale globale era rispettivamente del 5,5% e del 3,2%, il che rappresenta un’incidenza 1,7 negli uomini e 1.8 nelle donne. In Italia, la prevalenza è stata del 5,0% nelle donne e del 2,9% negli uomini nel 2002 (incidenza 1,7 volte maggiore nelle donne) ed è aumentata al 5,8% e 3,6%, rispettivamente, nel 2012 (incidenza 1,6 volte maggiore nelle donne). Il riscontro di simili rapporti di prevalenza tra donne e uomini nei paesi sviluppati a livello globale suggerisce che il rischio differenziale può derivare principalmente da differenze biologiche di sesso ma dipendono da razza, cultura, dieta, educazione e numerosi altri fattori sociali ed economici potenzialmente discriminanti

Non vi sono prove chiare se il tasso di depressione sia maggiore nei paesi in cui le donne hanno uno status socioeconomico nettamente inferiore a quello degli uomini rispetto ai paesi in cui vi può essere maggiore parità di condizioni. La depressione è più del doppio prevalente nelle giovani donne rispetto agli uomini (età 14-25 anni), ma questo rapporto diminuisce con l’età. Infatti, a partire dalla pubertà, le giovani donne sono a maggior rischio di depressione e disturbi mentali . È importante notare che, prima della pubertà, ragazze e ragazzi hanno tassi di depressione simili; il tasso è forse ancora più alto per i ragazzi. All’età superiore ai 65 anni, sia gli uomini che le donne mostrano un calo dei tassi di depressione e la prevalenza diventa simile tra loro.

Una maggiore prevalenza della depressione nelle donne si riflette anche nelle prescrizioni per i farmaci antidepressivi. In Italia tra il 2007 e il 2011, gli antidepressivi sono stati prescritti più del doppio alle donne che agli uomini (9,3% contro 4,2% in pazienti di età compresa tra 25-44 anni, 2,2 volte; 17,2% contro 8,2% in pazienti di età compresa tra 45 e 64 anni, 2,1 volte). La differenza di età tra i picchi di prevalenza della depressione (età 14-25 anni) e la prevalenza dell’uso di antidepressivi (> 45 anni) suggerisce che i giovani uomini  con depressione possono non sempre ricevere il trattamento antidepressivo fino a molti anni dopo l’insorgenza della malattia.
Perché allora la depressione è più diffusa tra le donne? I fattori scatenanti della depressione sembrano essere diversi: le donne si presentano più spesso con sintomi nascosti e gli uomini con sintomi evidenti. Ad esempio, in uno studio sui gemelli dizigoti, le donne mostrano una maggiore sensibilità alle relazioni interpersonali, mentre gli uomini mostrano una maggiore sensibilità alla carriera esterna e a fattori orientati agli obiettivi.

Le donne sperimentano anche forme specifiche di malattie legate alla depressione, tra cui il disturbo disforico premestruale, la depressione post-partum e la depressione e l’ansia post-menopausa, che sono associate a cambiamenti negli ormoni ovarici e potrebbero contribuire all’aumento della prevalenza nelle donne. Tuttavia, i meccanismi di base rimangono poco chiari; di conseguenza, i trattamenti specifici per le donne non sono stati sviluppati.

Il fatto che l’aumento della prevalenza della depressione è correlato ai cambiamenti ormonali nelle donne, in particolare durante la pubertà, prima delle mestruazioni, dopo la gravidanza e in perimenopausa, suggerisce che le fluttuazioni ormonali femminili possono essere un fattore scatenante della depressione.

Tuttavia, la maggior parte degli studi preclinici si concentra sui maschi per evitare la variabilità del comportamento che può essere associato al ciclo mestruale. Gli ho studi sui primati e sui roditori implicano costantemente un ruolo degli ormoni femminili, come gli estrogeni, nella depressione. Su una cosa siamo sicuri che uomini e donne sono uguali, la necessità di trovare l’amore ed essere rispettati, giorno dopo giorno paure incertezze vanno via e cci si ritrova ad essere soli ma con nient’altro di cui avete bisogno. Potremmo sintetizzare una sana vita di coppia con questa massima.

Sto cercando un uomo, un uomo vero… uno che quando arriva a casa sbatte il pugno sul tavolo e mi dice “Donna, apri l’acqua calda che voglio lavare i piatti!” [Io Principessa]

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